
Intervistato da TuttoC.com, l’ex allenatore della Samb Giorgio Roselli è tornato sulla sua esperienza in rossoblù, lanciando messaggi d’affetto alla squadra:
“Sono stati sei mesi tosti, dire intensi è poco. Intanto perché parliamo di una piazza importante che ha fatto calcio di altissimo livello. Poi perché arrivava da un campionato chiuso nelle primissime posizioni. L’annata attuale, invece, è stata un po’ particolare: dopo pochi mesi sono cambiate quasi tutte le persone che gestivano a livello sportivo la squadra e la classifica non era la stessa della stagione precedente. Per questo dico che è andato tutto molto bene: ho ereditato una squadra in netta difficoltà, è servito tempo per conoscere bene le persone prima ancora dei giocatori e infatti dopo dieci partite eravamo ultimi con soli otto punti, ma dopo diversi mesi ci siamo ritrovati nettamente più in alto, in un girone e poco più abbiamo guadagnato nove posizioni.
I tifosi ovviamente non erano contenti e dopo la sconfitta a Ravenna, in autogrill vollero un confronto con la squadra, chiedendo ai giocatori di dare sempre il 100% a prescindere dai risultati. A me chiesero di non arrivare ultimi, per farvi capire come eravamo messi. I ragazzi allora si sono superati e hanno dato più del 100%, la tifoseria si è ricompattata intorno alla squadra e sono arrivati dodici risultati utili consecutivi. E così ho lasciato il club a 40 punti, punteggio che non credo verrà raggiunto dalle ultime tre in classifica. Quindi praticamente salvo con un paio di mesi d’anticipo.
L’esonero? È stato un diritto del presidente mandarmi mia anche se reputo la decisione ingiusta. Voleva qualcosa di più, stavamo attraversando un momento un po’ particolare ma avevamo appena affrontato in serie Pordenone, Vicenza, Feralpisalò e Triestina, di cui tre in trasferta. Guardando il calendario, insomma, era facile prevedere una flessione in quel periodo. Però ormai è andata così, spero solo di tornare il prima possibile ad allenare. La squadra come l’ha presa? Quasi tutti i ragazzi mi hanno mandato dei messaggi bellissimi che custodisco gelosamente e che a rileggerli mi fanno venire le lacrime. È stata un’annata durissima per loro, ci sono state partite in cui ho dovuto adattare terzini ad attaccanti e così via, snaturando i calciatori. Hanno accettato di buon grado le mie scelte, dovute a varie emergenze, mettendo sempre davanti il bene della squadra a quello personale. Non finirò mai di ringraziarli”.