Da quella scivolata bagnata allo striscione in Curva Nord: De Feis e il rossoblù, storia di un amore breve ma intenso

La sua esperienza alla Samb è durata un anno mezzo, suddiviso in due campionati. Prima l’intera stagione 1996/1997, poi il ritorno nel gennaio del 2000. Guglielmo De Feis, però, il rossoblù lo porta ancora nel cuore e tanti tifosi ricordano i gol e l’impegno del bomber nei suoi anni in Riviera: noi lo abbiamo raggiunto telefonicamente per ripercorrere insieme i momenti più belli.

“Il primo anno è stato bellissimo, anche se abbiamo buttato via un campionato che sembrava vinto. Nella seconda stagione, invece, non siamo andati bene e quindi purtroppo i miei gol non hanno portato da nessuna parte. Per me, comunque, è stato un sogno per me arrivare a giocare in una squadra talmente importante, che aveva una curva del genere e una tifoseria che ci seguiva in trasferta. La Samb è più di un club di calcio, è una tradizione sociale, una passione che si trasmette di padre in figlio, da marito a moglie. Trovo molte affinità con l’amore che si respira a Buenas Aires per il Boca, qualcosa di spettacolare”.

De Feis svela anche quali sono i ricordi “da brividi” della sua avventura in rossoblù. “Ho avuto la fortuna di ricevere lo striscione “DE FEIS MANIA”, che ha una storia molto particolare. La seconda partita in trasferta del mio primo anno alla Samb recuperai uno striscione che i sostenitori della Narnese volevano rubare ai nostri tifoi. Lo riconsegnai sotto la recinzione degli ospiti, poi entrai e segnai il 2-2: così sono entrato nel loro e nel match successivo fecero a me lo striscione.

Un altro gran ricordo è quello della prima amichevole di fine luglio, c’erano 1500 persone contro il Giulianova. Pioveva e feci una scivolata per recuperare il pallone, dopo di che la curva esplose per questo semplice intervento, come se si trattasse di un gol contro l’Ascoli: questo mi fece subito capire che a San Benedetto l’impegno era un valore importante, che ti portava ad essere amato”.

De Feis lavora ancora in ambito calcistico. “Sono un agente sportivo che lavora all’estero. Cosa mi manca del calcio giocato? L’adrenalina che arriva dalle partite, soprattutto quando ricordo le 4-5 mila persone impazzite del Riviera delle Palme: sono segni che non vanno più viva. Vorrei tanto rigiocare un calcio d’angolo a favore sotto la Curva Nord…“.

La Samb è finalmente tornata tra i professionisti. “La Lega Pro è assolutamente il minimo per una piazza come quella rossoblù, che vedrei alla grande quantomeno in Serie B. Ora c’è una società forte e questo con i tempi che corrono è fondamentale. Un giocatore della Samb venuto dopo di me con cui potrei accostarmi? Michele Sergi, molto simile a me per caratteristiche fisiche e modo di giocare“.

Da quella scivolata bagnata allo striscione in Curva Nord: De Feis e il rossoblù, storia di un amore breve ma intenso…

 

 

 

 

 

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