”Ti amo Samb”: lettera d’amore di un giovane tifoso rossoblù
Oggi il nostro grande amore Samb compie 100 anni, di seguito vi riportiamo integralmente la lettera a cuore aperto di un giovane tifoso rossoblù che non ha bisogno di altri commenti:
Cara Samb, questo bellissimo giorno è arrivato e non avrei mai pensato di vederti in queste condizioni, proprio oggi che compi 100 anni, probabilmente non l’avrebbe mai pensato nemmeno chi, nel 1923 ha dato inizio a questa bellissima storia, non l’avrebbero pensato i giocatori della prima Serie B, non l’avrebbero pensato gli oltre 13.000 spettatori che nell’estate dell’83 ti videro trionfare contro l’Inter, non l’avrebbero mai pensato Bergamasco, Sonetti, Chimenti, Borgonovo o il presidente Zoboletti. Non se lo sarebbe immaginato nessuno.
La mia storia con te è iniziata il 3 maggio 2009, avevo 8 anni e mio padre mi portò per la prima volta allo stadio, si giocava Samb-Legnano, 1-0 per noi con gol di Cammarata. Fu amore a prima vista, quello che all’epoca chiamavo stadio ora lo chiamo casa. Allora come oggi le cose non andavano molto bene, il 7 giugno 2009 ero in “Piazza della Verdura”, insieme ad altri centinaia di tifosi per vedere il ritorno dei play-out contro il Lecco, quella fu la tua ultima partita in Lega Pro fino al 2016. L’estate successiva fallimmo e ripartimmo dall’Eccellenza.
Ricordo ancora la prima partita di quel campionato, fu anche la mia prima trasferta: Montegranaro-Samb, 1-1 con gol di Pulcini per noi. Ho ancora tutto in mente: il viaggio in macchina, l’arrivo allo stadio, la sbandierata, i fumogeni. Ero piccolo, per me era tutto nuovo e furono anni bellissimi nonostante le varie vicende societarie, ti ricordi la festa dopo la vittoria del campionato nel 2013? Ma quanti ne eravamo? La città era rossoblù ma poi, come sempre nella tua storia è arrivata la mazzata, che ci ha fatto male si, ma non ci ha piegati.
Ora però, voglio confessarti una cosa Samba mia, non ti sono stato sempre fedele, lo ammetto. Quando si è piccoli solitamente si tifa per una squadra di Serie A e così io tifavo sia per l’Inter che per te ma sappi, cara Samb, che crescendo iniziai a capire che non c’era posto per un’altra squadra. Arrivai a realizzarlo con l’inizio delle superiori, andavo a scuola a Fermo, in “territorio nemico” e lì capii quanto fosse bello essere sambenedettese, all’ora di ginnastica indossavo fieramente la tua maglia e non ero l’unico, c’erano altri malati di te nella mia classe con cui tutt’ora vado allo stadio e c’era anche un ragazzo che ha avuto la fortuna e l’onore di indossarla veramente quella maglia, fermano di nascita ma con la Samb nel cuore, pensa che l’11 aprile 2016, il giorno dopo il tuo ritorno in Serie C, venne a scuola con la maglia della Samb, era uno di noi.
Ma parlando di quel ritorno in Serie C, ti ricordi che bello il corteo dal Ballarin al Riviera? Lo stadio era gremito, eravamo oltre 7.000, l’invasione di campo a fine partita e la festa al Torrione. Guardando gli occhi dei tifosi si percepiva quel senso di rivincita, quella sofferenza durata 7 anni che finalmente era finita, era tutto così bello ma ora sembra tutto così lontano. Ma ricordi, cara Samb, cosa cantavamo nei minuti finali? “La mia vita è sempre accanto a te, ovunque andrai non ti lascerò mai” perché si, qualsiasi cosa accada, noi innamorati saremo sempre accanto a te, non importa la categoria, per noi l’importante è starti vicina e dimostrarti tutto il nostro affetto.
Ora, vecchia Samb, ti saluto confermandoti amore eterno, questo amore lo trasmetterò ai miei figli, perché tu sei quella passione che va tramandata di generazione in generazione, c’è uno striscione dei tifosi del Borussia Dortmund che dice: “Da bambino mio padre mi ha portato allo stadio. Come il suo ha fatto con lui” ecco, io farò esattamente questo ma tu promettimi, che tornerai a splendere come solo tu sai fare, che riuscirai a rialzarti, come hai sempre fatto, che tornerai ad unire il tuo popolo e che onorerai coloro che ti hanno amata ma che ora non ci sono più.
Oggi più di ieri ma meno di domani, ti amo.
Tanti auguri Samb.
Chapeau.