Ebbene ci risiamo, dopo alcuni anni di relativa tranquillità siamo tornati al solito stucchevole teatrino. Stipendi non pagati, promesse non mantenute, trattative, avvocati e lo spettro di un altro fallimento sullo sfondo, scenari a cui la Samb e San Benedetto purtroppo sono abituati da tempo. Quello che ancora lascia tutti increduli è la facilità con cui si è passati dall’esultanza per l’ingaggio di Maxi Lopez, allo stesso argentino che scopriva gli altarini, un crollo totale del castello messo in piedi da Domenico Serafino.
Facciamo un’analisi fredda e lucida sulla situazione: c’è un calabrese presidente che viene accusato sui quotidiani da un coreano di non aver cacciato un euro per la gestione della Samb. Il coreano, che vorrebbe rilevare la maggioranza del club, abita in Florida e non è mai stato qui. In compenso ha inviato prima di Natale dei suoi amici colombiani per controllare lo stato delle cose. In tutto questo mettiamoci un contratto triennale ad un’ex bandiera della Samb, poi allontanata, un ex campione del Mondo che non si bene cosa fa/faceva nel club, un team manager da categoria superiore ed un cambio e ricambio di allenatore. Dai, diciamo con franchezza, sembra la trama di una barzelletta da bar dello Sport.
Ma usciamo da questi intrecci e torniamo alla cruda realtà. La Sambenedettese rischia dai 4 ai 6 punti di penalizzazione, ha una parte dei giocatori che sta per essere sfrattata dai rispettivi alloggi, il Resto del Carlino parla di un’imminente trasferta pagata da Maxi Lopez ed oltre agli atleti ci sono fornitori che potrebbero mettere in mora il club da un momento all’altro.
Cosa dice il sindaco Pasqualino Piunti di fronte a tutto questo? Sarà il caso di iniziare a muoversi seriamente o aspettiamo che il buco diventi (se non lo è già) incolmabile?
Ah com’è che canta Serafin0 nel nuovo inno del club? “Samba fammi sognare ancora perchè io sono pazzo di te”… pazzi ci diventiamo noi sambenedettesi dopo questa ennesima storiaccia caro presidente.
